L’esame di coscienza generale
Nella dinamica dei suoi esercizi sant’Ignazio più volte invita a fare l’esame di coscienza. Tu avrai certamente sentito parlare di questa delicata forma di preghiera. Al catechismo per la prima comunione si insegna ai bambini a fare l’esame di coscienza quotidiano e l’esame in preparazione alla confessione e alla comunione. L’esame di coscienza di cui parla sant’Ignazio non è però solo un momento di riflessione per valutare un periodo della propria vita più o meno lungo, è una vera e propria forma di preghiera che avviene davanti a Dio. In questa forma di preghiera si offre a Dio la propria memoria, con tutte le sue facoltà e contenuti perché sia lui ad usarla per noi. Puoi provare anche tu ad offrire a Dio la tua memoria e uno spazio del tuo tempo per fare la «preghiera di esame» in questi giorni di esercizi spirituali.
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Tieni presente che puoi farla come un momento a parte, indipendente dal tempo fissato per la tua meditazione, ad esempio puoi dedicarvi quindici minuti nella pausa dopo il pranzo, o quando torni a casa dal lavoro o quando alla sera hai finito tutte le tue attività. Tuttavia, se vuoi, in questi giorni puoi fare come esame di coscienza anche la tua meditazione, cioè dedicare uno o più tempi di preghiera alla rilettura della tua vita, iniziando con uno dei brani biblici che ti ho consigliato e lasciando poi che lo Spirito porti a consapevolezza alcuni episodi della tua vita. In entrambi i modi, cerca di vivere sempre questo momento davanti a Dio, affinché sia lo Spirito Santo a guidare la tua memoria e ad illuminare con la sua luce la tua vita.
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L’esame di coscienza di sant’Ignazio non è finalizzato soltanto a cogliere i difetti e i peccati, come momento di autocorrezione, è soprattutto un momento di lode. Non si tratta infatti soltanto di un esame morale, ma di un esame spirituale, in cui cogliere i doni e i benefici ricevuti da Dio, lodarlo e ringraziarlo per essi. E’ un momento di «autocoscienza», in cui si prende vera consapevolezza dei doni ricevuti da Dio nel periodo che si intende esaminare. Vedrai allora che i doni che tu hai ricevuto sono molti di più dei peccati che tu hai commesso. Dalla consapevolezza dei doni, potrai passare all’autocoscienza di ciò che tu hai fatto per Dio, di come tu hai espresso la lode e la tua riconoscenza nei suoi confronti. Vedrai allora che tu hai fatto certamente qualcosa di buono per lui nella tua vita, anche se forse ti sembrerà qualcosa di sproporzionato in relazione a tutto quello che lui ha fatto per te. Pensa ad esempio al dono della vita, ai doni di salute, famiglia, formazione, alle persone che hai incontrato, alle molte occupazioni, ecc. A partire da questa «sproporzione» tra i doni ricevuti e l’attività da te svolta, potrai cominciare a vedere allora le tue omissioni. Non dimenticare che i nostri peccati più grandi sono proprio delle omissioni e delle mancanze di gratitudine. Di là potrai procedere a vedere le tue infedeltà, gli errori e i peccati in cui sei caduta/o.
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Ti riporto qui un brano degli esercizi di sant’Ignazio in cui lui tratteggia in breve il percorso di ogni esame di coscienza. Leggilo con calma e prova a seguire questi cinque punti nel tempo che dedicherai al tuo esame di coscienza. Non aver fretta, vedrai che spesso non riuscirai in un quarto d’ora a farli tutti e cinque. A volte l’esame si ferma sul primo o sul terzo punto; puoi allora concludere con una lode o un atto di dolore, pregando sempre il Padre tuo come la figlia o il figlio da lui molto amato.
MODO DI FARE L'ESAME GENERALE IN CINQUE PUNTI
1. Rendere grazie a Dio nostro Signore per i benefici ricevuti.
2. Chiedere la grazia di conoscere i peccati e di eliminarli.
3. Chiedere conto all'anima, dall'ora della levata fino al presente esame, di ora in ora o di tempo in tempo, prima dei pensieri, poi delle parole e poi delle opere.
4. Chiedere perdono a Dio nostro Signore per le mancanze.
5. Proporre di correggersi con la sua grazia.
Pater noster.
[ES 43]