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Il mese di esercizi spirituali ignaziani

 

Con questa denominazione si intende il percorso completo degli esercizi spirituali di sant’Ignazio, che come si dice nel libretto degli Esercizi spirituali “termineranno su per giù in trenta giorni” (ES 4). Oggi nel mondo gli esercizi spirituali sono svolti in modi diversi, a seconda della sensibilità e della cultura delle persone che li vivono. In Italia esiste una grande tradizione a questo riguardo, soprattutto per i seminaristi e i sacerdoti. Le case d’esercizi della Compagnia di Gesù offrono il percorso completo degli esercizi una o più volte all’anno. In caso di richiesta e di necessità, si può svolgere l'itinerario completo degli esercizi in modo individualmente guidato in qualsiasi momento dell’anno, contattando un gesuita che sia disponibile e che sia esperto di questo tipo di esercizi.


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♦ Riportiamo qui una nostra breve presentazione del mese ignaziano, come sua prima informazione.

All’inizio del Cinquecento, Ignazio di Loyola visse un’esperienza profonda di Dio; sentendo il desiderio di parteciparla agli altri, la strutturò in un percorso di circa trenta giorni. Nacque così il “mese ignaziano”, un itinerario pedagogico di preghiera personale in cui si viene condotti progressivamente alla conoscenza della volontà di Dio. Svolto da persone desiderose di un chiarimento della propria vocazione e del proprio ruolo nella Chiesa, costituisce un’esperienza carismatica di rivelazione e d’illuminazione. Svolto invece da chi ha già uno stato di vita definito, come sacerdoti, seminaristi, religiose o coniugi, comporta una ripresa e un rafforzamento delle motivazioni fondamentali, un’interiorizzazione dei contenuti acquisiti nello studio della teologia e nella formazione, una comprensione profonda delle proprie esperienze spirituali, pastorali e umane.
Si svolge in quattro tappe, chiamate da sant’Ignazio “settimane”, nelle quali l’esercitante è condotto dallo Spirito prima ad una rilettura della propria esistenza alla luce della Rivelazione, per scoprirne i doni e le proprie eventuali infedeltà, poi alla contemplazione dei misteri della vita di Cristo, per coglierne la chiamata e l’invito ad imitarlo nel servizio dell’umanità, infine a riviverne passione, morte e risurrezione, per acquisire uno stile di vita sempre più autentico e fedele al vangelo. In Italia il mese ignaziano ha una lunga tradizione: per tutto il Novecento fu svolto dai gesuiti soprattutto per i seminaristi, come preparazione profonda agli impegni dell’ordinazione sacerdotale, e per i sacerdoti, come crescita nell’intima conoscenza di Cristo e nell’imitazione del suo cuore misericordioso. Oggi è svolto ecclesialmente da tutti coloro che desiderano una crescita nella comunione con Dio e nel servizio all’umanità.

 

Da: L. GILARDI, “Gli Esercizi spirituali di sant’Ignazio: un dono di Dio alla sua Chiesa”, in Gesuiti in Italia 3 (2004) pp. 175-179.

Il mese ignaziano a tappe annuali

 

Questo modo di fare gli esercizi spirituali completi comporta una «distanza temporale» tra le diverse tappe, che sant’Ignazio ha chiamato “settimane”. Dice, infatti, nel libro degli Esercizi spirituali: “Per gli esercizi spirituali che seguono si stabiliscono quattro settimane, perché corrispondono alle quattro parti in cui si dividono gli esercizi […] non si intenda con ciò che ogni settimana debba essere necessariamente di sette o otto giorni […] perché bisognerà alcune volte ridurre la settimana e altre volte allungarla” (cfr. ES 4).

 

In questa modalità si possono fare gli esercizi completi in un anno, vivendo una settimana ogni tre mesi, oppure in quattro anni, svolgendo una settimana all’anno.

 

Sebbene tale modo di far gli esercizi completi di sant’Ignazio non sia apprezzato da tutti i gesuiti, dall’esperienza concreta si ricava che, non potendo fare diversamente per una pluralità di motivazioni, Dio benedice questo modo di svolgere il percorso ignaziano perché favorisce una buona integrazione tra la preghiera e la vita. Si è notato che spesso le meditazioni e le contemplazioni vissute negli esercizi si collegano per analogia agli eventi vissuti dall’esercitante nel periodo tra le diverse tappe. Questo permette che l’esperienza di fede che è stata vissuta nella preghiera illumini la vita della persona che prega, ne sveli le dimensioni profonde in cui opera la grazia e manifesti la volontà di Dio che si rivela.

 

Il mese ignaziano a tappe è guidato da p. Lorenzo Gilardi nei periodi indicati nel Calendario dei Corsi, ma se ne possono aggiungere altri.

 

 

♦ Mese ignaziano continuato ♦

 

Questa modalità è certamente la migliore in cui fare il percorso ignaziano completo. Richiede però un periodo di tempo libero piuttosto lungo, che può andare dai 30 ai 40 giorni.

 

Infatti, il percorso non può essere ridotto senza tralasciare i tempi e i momenti necessari per la maturazione dell’esperienza spirituale della persona, che avviene soprattutto attraverso la preghiera, la contemplazione e l'elezione spirituale.


I mesi ignaziani comunitari guidati da padre Lorenzo Gilardi sono indicati nella pagina del Calendario dei Corsi in questo sito, ma se ne possono aggiungere altri su richiesta e in base alle necessità delle persone.

 

♥ Alcune note di spiegazione ♥

 

Il mese ignaziano per essere svolto bene richiede sempre un clima di silenzio, di raccoglimento e d'isolamento; inoltre un luogo che sia adatto e favorisca le condizioni richieste da questo tipo di percorso spirituale. A seconda del numero dei partecipanti e della loro maturità, il percorso può conformarsi in vari modi e modelli.


Il mese ignaziano classico e comunitario, aggiornato alla sensibilità ecclesiale contemporanea e ai contenuti della teologia post-conciliare, prevede la Celebrazione delle Lodi al mattino, un Incontro piuttosto consistente alle ore 9.00, per l’esposizione delle istruzioni e dei punti della preghiera del giorno, un secondo Incontro più breve dopo pranzo alle 15.30 con altri possibili passi per la preghiera, la Celebrazione eucaristica alle ore 18.00 e dopo cena l’Esposizione eucaristica per un momento di Adorazione silenziosa serale.

 

Inoltre, ogni giorno è previsto un possibile breve colloquio della guida con ogni esercitante per l'accompagnamento personale.

 

Questo modello può subire variazioni più o meno grandi a seconda delle persone che vi partecipano e delle convinzioni e sensibilità di chi lo guida.

 

Oggi alcuni gesuiti e alcune religiose preferiscono non celebrare le Lodi e i Vespri insieme, lasciando la Liturgia delle Ore alla discrezionalità di ogni singolo esercitante. In questo modo l’unica celebrazione liturgica comunitaria rimane quella dell'Eucaristia, di cui alcuni riducono la durata, celebrando in modo sobrio e senza condivisione dell’esperienza personale.

 

In questo modello spesso non c’è Esposizione eucaristica e la preghiera di Adorazione eucaristica è lasciata alla discrezionalità del singolo esercitante, quando le cappelle disponibili lo permettono. Pertanto il ruolo centrale è assunto dall’incontro personale quotidiano di accompagnamento, che può durare dai 30 ai 45 minuti ogni giorno. A volte, però, alcune guide hanno già il percorso predisposto in fotocopie e quindi la possibilità di movimento e di sequela delle indicazioni dello Spirito si riduce notevolmente.

 

Un secondo modello d'esercizi è il mese ignaziano personalmente guidato e individuale, che richiede comunque un luogo di silenzio e raccoglimento, ma non gli incontri comunitari con la spiegazione delle istruzioni e la presentazione dei passi biblici su cui pregare.

 

E’ prevista la possibilità di partecipare alla celebrazione eucaristica quotidiana, nella casa d’esercizi o in una chiesa vicina, facilmente raggiungibile a piedi. Se c’è la possibilità di partecipare a qualche celebrazione liturgica comunitaria, monastica o religiosa, è comunque da consigliare all’esercitante.

 

Questo modo di fare il mese ignaziano è centrato su un Incontro personale tra la guida e l’esercitante, incontro che avviene una volta al giorno e per la durata di circa una ora. La durata dell’incontro varia però a seconda del tipo di persona e alle esigenze del momento. A volte possono essere sufficienti 30 minuti, altre bisogna superare necessariamente i 60. Questo dipende anche dalla sensibilità e dalla disponibilità della guida, che può essere più o meno disponibile alle esigenze dello Spirito e della persona che accompagna.

 

Il mese ignaziano nella vita quotidiana

 

E’ possibile svolgere il percorso completo degli esercizi anche nella vita quotidiana, con modalità particolari. Questo modo era già stato previsto da sant’Ignazio negli Esercizi spirituali (cfr. ES 19), ma si è sviluppato con il tempo e le circostanze storiche, più o meno favorevoli agli esercizi completi residenziali.

 

Oggi esistono tre grandi modelli a livello internazionale su questo modo di fare gli esercizi: «Le principali prospettive teologiche contemporanee sugli esercizi spirituali nella vita quotidiana, [sono] in particolare quelle di Gilles Cusson (Sainte-Foy, Québec), di Maurice Giuliani (Parigi), di Joseph Tetlow (Saint Louis-Roma)». Tenendo conto di questi tre modelli e integrando i loro elementi comuni, è possibile ricavare «un vero e proprio modello teologico-interpretativo, che potrà contribuire sia ad illuminare i fondamenti di una pratica pastorale ormai diffusa sia a guidare consapevolmente una pedagogia dell’esperienza spirituale fondata sulla preghiera personale e sul discernimento spirituale» (da GILARDI L., «Gli esercizi spirituali ignaziani nella vita quotidiana. Storia di un’interpretazione», in Rassegna di Teologia 40 (1999) 369-392).

 

Il mese nella vita quotidiana si svolge con incontri ogni quindici giorni, individuali o di gruppo. Negli incontri vengono presentate le istruzioni di sant’Ignazio sulla preghiera, sul discernimento e sulla vita ecclesiale, poi vengono indicati alcuni brani biblici su cui pregare durante i giorni che seguono. Ad ogni esercitante viene consegnato del materiale fotocopiato, contenente le spiegazioni delle istruzioni ignaziane, i passi biblici indicati e altri brani integrativi. La persona che fa il percorso è invitata a dedicare circa 30 minuti ogni giorno alla preghiera e, se può, a partecipare alla santa Messa quotidiana e alla celebrazione delle Lodi e dei Vespri, personalmente o comunitariamente, sempre che ne abbia le concrete possibilità. Ogni quindici giorni nel gruppo avviene la condivisione della preghiera e la revisione da parte della guida. Se il percorso è in gruppo, periodicamente ogni mese o ogni quaranta giorni è bene avere un colloquio personale di accompagnamento tra la guida e ogni singolo esercitante. Se il percorso è individuale ogni incontro quindicinale include un momento di accompagnamento e di revisione del percorso.

 

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 UN NUOVO LIBRO  

 

L.M. GILARDI, Gli esercizi spirituali di san Giuseppe Cafasso ai sacerdoti, Ed. San Paolo 2023, pp. 253, € 18,00.

 

Il precedente:

 

L.M. GILARDI, Novena per le grazie e Santo Rosario con il ven. Padre G. Picco S.I.,

Ed. ADP, Roma 2020, pp. 200, € 10,00.