Il mese ignaziano a tappe annuali
Questo modo di fare gli esercizi spirituali completi comporta una «distanza temporale» tra le diverse tappe, che sant’Ignazio ha chiamato “settimane”. Dice, infatti, nel libro degli Esercizi spirituali: “Per gli esercizi spirituali che seguono si stabiliscono quattro settimane, perché corrispondono alle quattro parti in cui si dividono gli esercizi […] non si intenda con ciò che ogni settimana debba essere necessariamente di sette o otto giorni […] perché bisognerà alcune volte ridurre la settimana e altre volte allungarla” (cfr. ES 4).
In questa modalità si possono fare gli esercizi completi in un anno, vivendo una settimana ogni tre mesi, oppure in quattro anni, svolgendo una settimana all’anno.
Sebbene tale modo di far gli esercizi completi di sant’Ignazio non sia apprezzato da tutti i gesuiti, dall’esperienza concreta si ricava che, non potendo fare diversamente per una pluralità di motivazioni, Dio benedice questo modo di svolgere il percorso ignaziano perché favorisce una buona integrazione tra la preghiera e la vita. Si è notato che spesso le meditazioni e le contemplazioni vissute negli esercizi si collegano per analogia agli eventi vissuti dall’esercitante nel periodo tra le diverse tappe. Questo permette che l’esperienza di fede che è stata vissuta nella preghiera illumini la vita della persona che prega, ne sveli le dimensioni profonde in cui opera la grazia e manifesti la volontà di Dio che si rivela.
Il mese ignaziano a tappe è guidato da p. Lorenzo Gilardi nei periodi indicati nel Calendario dei Corsi, ma se ne possono aggiungere altri.