Gli esercizi spirituali nella vita quotidiana
Questa forma di esercizi fa parte degli adattamenti sperimentati da sant’Ignazio e da lui stesso inseriti tra le diverse modalità previste dal suo libretto di Esercizi spirituali (cfr. ES 19). Possono essere svolti in modo personale o in gruppo, ma per essere conformi al carisma ignaziano devono sempre includere le istruzioni sulla preghiera e sul discernimento, i passi biblici e l’accompagnamento personale. Oggi questa è la forma di esercizi più diffusa tra i laici e gli studenti. Deve essere preceduta da un incontro personale con la guida, che verifica le condizioni di possibilità e la reale necessità di questo particolare tipo di percorso spirituale.
Si riporta qui l’Introduzione di una pubblicazione sulla storia di questi esercizi, storia che permette di acquisire il quadro l’insieme della realizzabilità di questo modo di pregare.
Vedere anche la voce «Esercizi spirituali nella vita quotidiana» in Cathopedia, con la presentazioni di cinque diverse interpretazioni contemporanee.
Da: GILARDI L., «Gli esercizi spirituali ignaziani nella vita quotidiana. Storia di un’interpretazione», in Rassegna di Teologia 40 (1999) 369-392.
Nella storia della spiritualità cristiana moderna e contemporanea gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola sono stati una presenza costante e hanno influito in maniera significativa sia sulla vita dei credenti sia sulla loro letteratura, dando origine a molteplici interpretazioni teologiche e vari adattamenti pastorali1. Nel corso del Novecento, in particolare dopo gli anni Sessanta e nella prospettiva del rinnovamento ecclesiale promosso dal Concilio Vaticano II, si è notevolmente diffusa a livello universale la pratica di fare gli esercizi spirituali rimanendo nel proprio ambiente sociale e dedicando alla preghiera uno spazio di tempo delimitato, posto all’interno delle molteplici occupazioni lavorative e familiari2.
La pratica degli esercizi spirituali nella vita quotidiana3, già ben presente nella storia della pastorale degli esercizi ignaziani, è stata accompagnata in questo secolo da una riflessione teologica nuova, profonda e sistematica, che ha preso forma in maniera progressiva, tenendo conto dei dati offerti dalle esperienze realizzate, e che oggi è per lo più condivisa da tutti coloro che operano in questo settore pastorale e che trovano in essa sostegno e motivazioni per la loro attività ministeriale4.
In questo studio si presentano, in maniera sintetica, le principali prospettive teologiche contemporanee sugli esercizi spirituali nella vita quotidiana, in particolare quelle di Gilles Cusson S.I. (Sainte-Foy, Québec), di Maurice Giuliani S.I. (Parigi), di Joseph Tetlow S.I. (Saint Louis-USA). Si presentano all’interno della storia di questo particolare adattamento degli esercizi ignaziani, in modo da comprenderne le origini e la tradizione spirituale; inoltre si fanno seguire da una breve sistemazione degli elementi teologici comuni. Appare in tal modo un vero e proprio modello teologico-interpretativo, che può contribuire sia ad illuminare i fondamenti di una pratica pastorale ormai diffusa sia a guidare consapevolmente una pedagogia dell’esperienza spirituale fondata sulla preghiera personale e sul discernimento spirituale.
- Per la storia delle interpretazioni degli Esercizi Spirituali cfr.: G. CUSSON, «S. Ignace de Loyola. III. Les Exercices Spirituels», in Dictionnaire de Spiritualité. Ascétique et Mistique. Doctrine et Histoire, VII, Beauchesne, Paris, 1971, 1306-1318; V. CODINA, «Claves para una hermenéneutica de los Ejercicios», in Manresa 48 (1976) 51-72; 141-150; G. CUSSON, «Breve historia de la interpretación de los Ejercicios. Escuelas y tendencias», in Manresa 66 (1994) 87-103, anche in Cahiers de Spiritualité Ignatienne. Supplements 34 (1993) 15-34; ID. «Coordonnées pédagogiques de la démarche ignatienne des Exercices. Principes herméneutiques et pratique ignatienne des Exercices», in Cahiers de Spiritualité Ignatienne 85 (1998) 37-49.
- L’attenzione contemporanea verso l’esperienza degli esercizi nella vita quotidiana fu suscitata dall’intervento del gesuita belga Jean-Pierre Van Schoote al Congresso internazionale sugli Esercizi Spirituali di Loyola, nell’agosto del 1966, il quale fu seguito da numerose testimonianze di gesuiti impegnati in questo ministero, cfr.: J.P. VAN SCHOOTE, “Los Ejercicios de San Ignacio segun la anotación 19. Una formula audaz de ejercicios completos”, in Los Ejercicios de San Ignacio a la luz del Vaticano II. Congreso Internacional de Ejercicios. Loyola 1966, La Editorial Católica, Madrid, 1968, 639-652. Un sondaggio su diffusione e modalità di questo metodo rinnovato di esercizi spirituali è stato svolto nel 1976 da Gilles Cusson; i risultati sono stati pubblicati in: G. CUSSON, Les Exercices “dans la vie courante”. Résultats d’une enquéte (1966-1976), Centrum Ignatianum Spiritualitatis, Roma, 1976. In quel decennio risultavano essere stati svolti 315 corsi di esercizi nella vita quotidiana, in 25 paesi e in 4 continenti diversi, con la partecipazione di più di 800 persone, appartenenti a tutte le categorie sociali. Questa prima sistemazione delle esperienze realizzate ha permesso di rilevare corsi fatti individualmente e corsi fatti in gruppo, corsi di esercizi completi (300 su 315) e corsi di esercizi parziali, corsi della durata di uno o più anni e corsi fatti a tappe, corsi con incontri settimanali, quindicinali o mensili; inoltre l’esistenza di numerose sessioni di formazione per guide di esercizi nella vita quotidiana. Dal 1976 a oggi il metodo si è diffuso ulteriormente ed è stato confermato da buoni risultati e frutti. Attualmente i Centri principali di promozione e di elaborazione teologica di questo tipo di esercizi sono il Centre de Spiritualité Ville Manrèse di Saint-Foy, nel Québec (Canada), fondato e diretto per molti anni da padre G. Cusson; l’Association de la Bienfaisance di Parigi, fondata nel 1977 con la partecipazione e l’assistenza di padre M. Giuliani, chiamatasi dal 2003 Association Maurice Giuliani, e l'Associazione AGEVO (Associazione Guide Esercizi Vita Ordinaria) fondata da padre L. Tieppo, con sede a Padova.
- Tra le diverse denominazioni in uso, “esercizi nella vita corrente”, “esercizi nella vita ordinaria”, “esercizi nella vita di tutti i giorni”, “esercizi nella vita quotidiana”, preferiamo quest’ultima perché l’espressione “vita quotidiana” fa già parte del linguaggio della storiografia contemporanea.
- Una condivisione di esperienze e una riflessione di carattere teologico-pedagogico sono state svolte dai gesuiti italiani nel 1987, nel terzo convegno per la pastorale degli esercizi spirituali in Italia, cfr.: AA.VV., Gli esercizi nella vita quotidiana, collana Appunti di spiritualità, n° 21, supplemento a Notizie dei Gesuiti d’Italia, n° 5 (1988).
Esercizi personali
In ogni momento dell’anno si possono svolgere degli esercizi spirituali personalmente guidati, concordando i giorni e il luogo. A Genova padre Lorenzo Gilardi può seguire le persone che desiderano vivere questa esperienza nei momenti in cui si trova in città. L’ospitalità è garantita da una casa di esercizi spirituali facilmente raggiungibile, predisposta per gli esercizi, dotata di luoghi di silenzio, giardino, celebrazione della liturgia delle Ore e della liturgia eucaristia quotidiana in casa. Padre Lorenzo ogni giorno visiterà la persona dando le tracce per la preghiera e ascoltando l’esperienza vissuta il giorno precedente. Questo modo di vivere gli esercizi è il più fedele al carisma ignaziano, perché sant’Ignazio ha dato sempre gli esercizi in questa maniera, anche se ha approvato i gesuiti che li davano in gruppo per mancanza di tempo e di forze. Questo tipo di esercizi richiede che la persona abbia già qualche esperienza di preghiera e di condivisione spirituale.
Settimane d’esercizi
Le settimane d’esercizi sono dei percorsi di preghiera che seguono le indicazione degli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola. Hanno pertanto una componente pedagogica, sulla preghiera personale con la Parola di Dio, sul discernimento degli spiriti e sulla vita ecclesiale, e una componente biblica, con la proposta di itinerari con brani dell’Antico e del Nuovo testamento. Quando le settimane sono vissute in gruppo includono normalmente la Liturgia delle Ore, con le Lodi, i Vespri e la Compieta al termine della giornata, la Liturgia eucaristica alle ore 18.00 o 18.30 e l’Esposizione eucaristica per l’adorazione personale. Seguendo le indicazioni degli esercizi spirituali ignaziani i percorsi settimanali sono svolti in clima di silenzio e di ascolto dello Spirito, includono sempre la possibilità di un accompagnamento personale, con incontri quotidiani.
Settimane guidate da padre Lorenzo Marcello Gilardi alle quali se ne possono aggiungere altre nell’anno.
23/03 ♦ 26/03 - Suore del Cenacolo, Torino - "Parola di Dio e bisogni del cuore"
04/05 ♦ 13/05 - Casa Suore Sacro Costato, Roma - “Il Magificat, cuore della nuova evangelizzazione"
12/06 ♦ 20/06 - Suore della Carità del Prez. Sangue, Lamezia
28/06 ♦ 04/07 - Suore Orsoline, Gallio
27/07 ♦ 01/08 - Suore Dorotee, Genova - “Accogliere e seguire la Parola di Dio nella vita religiosa”
23/08 ♦ 30/08 - Villa Speranza, San Mauro Torinese - Aperto a tutte le Vocazioni - “L’Amore che ci crea e ricrea dopo la caduta”. Percorso di prima settimana
31/08 ♦ 03/09 - Monastero, Pinerolo - Aperto a tutte le vocazioni - “La Parola che ci crea e ci salva”. Percorso di prima settimana
07/09 ♦ 12/09 - Monastero, Pinerolo - Aperto a tutte le vocazioni - “Pregare con la Parola”. Percorso di prima settimana
07/08 ♦ 14/08 - Istituto secolare missionarie, Milano
10/10 ♦ 17/10 - Suore Dorotee, Roma - Aperto a tutte le vocazioni
Esercizi per le comunità parrocchiali
Gli esercizi spirituali sono uno dei tempi forti della vita della comunità parrocchiale. Possono essere svolti in modi diversi. Normalmente oggi si fanno alla sera, a volte però anche al pomeriggio; si propone a tutti un percorso di preghiera fatto di istruzioni pedagogiche e passi biblici. Gli esercizi per le comunità parrocchiali possono essere collocati in diversi momenti dell’anno, ad esempio in Quaresima, per intensificare la preparazione alla santa Pasqua, oppure in Avvento, per arricchire la preparazione al santo Natale. Diversamente possono essere collocati nel Tempo ordinario, per utilizzare la disponibilità della comunità o per preparare l’attività pastorale dell’anno liturgico. Svolti alla sera, dopo cena, possono seguire questo schema, che rimane comunque lo stesso anche per un percorso in orario pomeridiano:
h.20.30 ≈ Preghiera e canto d’invocazione dello Spirito
h.20.45 ≈ Spiegazione delle istruzioni degli esercizi spirituali
h.21.15 ≈ Lectio divina su passi biblici
h.22.00 ≈ Esposizione eucaristica e meditazione in silenzio (fino alle h.22.30)
Sarebbe augurabile che durante gli esercizi spirituali il sacerdote che li guida fosse disponibile in parrocchia o in un altro luogo per ascoltare le esperienze spirituali e le confessioni dei fedeli. In tal modo potrà avere un riscontro diretto del percorso che viene svolto e curare personalmente i singoli esercitanti.
Gli esercizi parrocchiali guidati da padre Lorenzo Gilardi sono i seguenti, ma se ne possono aggiungere altri.
24/02 ♦ 31/03 - Parrocchi San Rocco sopra principe, Genova
23/03 ♦ 28/03 - Parrocchi Santa Maria Maggiore, Poirino
07/09 ♦ 11/09 - Diocesi di Pinerolo, Pinerolo - esercizi per i laici
Tre Giorni d'esercizi
I tre giorni d’esercizi sono consigliati alle persone che vogliono iniziare a conoscere la preghiera biblica e la spiritualità ignaziana oppure a coloro che non possono dedicare un tempo più lungo al ritiro e alla preghiera. I tre giorni seguono in tutto le modalità della settimana d’esercizi, quindi includono le istruzioni pedagogiche sulla preghiera personale e sul discernimento, le indicazioni dei passi biblici su cui pregare e nei limiti del tempo disponibile e delle persone presenti, l’accompagnamento personale quotidiano, che rimane un elemento specifico e caratterizzante gli esercizi spirituali ignaziani.
I tre giorni guidati da padre Lorenzo Marcello Gilardi sono i seguenti, ma se ne possono aggiungere altri.
01/04 ♦ 05/04 - Suore del Cenacolo, Torino - "Esercizi spirituali e Triduo pasquale"
18/12 ♦ 20/12 - Villa Speranza, San Mauro Torinese - Ritiro in preparazione al Santo Natale
Presentazione degli esercizi spirituali di sant'Ignazio:
un dono di Dio alla sua Chiesa
Il mese ignaziano completo
All'inizio del Cinquecento, Ignazio di Loyola visse un'esperienza profonda di Dio; sentendo il desiderio di parteciparla agli altri, la strutturò in un percorso di circa trenta giorni. Nacque così il "mese ignaziano", un itinerario pedagogico di preghiera personale in cui si è condotti progressivamente alla conoscenza della volontà di Dio. Svolto da persone desiderose di un chiarimento della propria vocazione e del proprio ruolo nella Chiesa, costituisce un'esperienza carismatica di rivelazione e d'illuminazione. Svolto invece da chi ha già uno stato di vita definito, come sacerdoti, seminaristi, religiose o coniugi, comporta una ripresa e un rafforzamento delle motivazioni fondamentali, un'interiorizzazione dei contenuti acquisiti nello studio della teologia e nella formazione, una comprensione profonda delle proprie esperienze spirituali, pastorali e umane.
Si svolge in quattro tappe, chiamate da sant'Ignazio "settimane", nelle quali l'esercitante è condotto dallo Spirito prima ad una rilettura della propria esistenza alla luce della Rivelazione, per scoprirne i doni e le proprie eventuali infedeltà, poi alla contemplazione dei misteri della vita di Cristo, per coglierne la chiamata e l'invito ad imitarlo nel servizio dell'umanità, infine a riviverne passione, morte e risurrezione, per acquisire uno stile di vita sempre più autentico e fedele al vangelo. In Italia il mese ignaziano ha una lunga tradizione: per tutto il Novecento fu svolto dai gesuiti soprattutto per i seminaristi, come preparazione profonda agli impegni dell'ordinazione sacerdotale, e per i sacerdoti, come crescita nell'intima conoscenza di Cristo e nell'imitazione del suo cuore misericordioso. Oggi è svolto ecclesialmente da tutti coloro che desiderano una crescita nella comunione con Dio e nel servizio all'umanità.
Gli esercizi nella vita quotidiana
Sant'Ignazio aveva incontrato persone che non potevano assentarsi dai loro impegni professionali o familiari per un mese intero; cercò allora di adattare alle loro possibilità l'itinerario residenziale che aveva elaborato. Sorsero così gli esercizi spirituali svolti nella "vita quotidiana", che all'origine prevedevano un'ora e mezza di preghiera ogni giorno, per un periodo più o meno lungo.
Oggi gli esercizi spirituali nella vita quotidiana (detti anche EVO: esercizi nella vita ordinaria) sono svolti in diversi modi. Il modello proposto a Villa Santa Croce prevede un incontro comunitario di due ore ogni quindici giorni, un colloquio personale con una guida circa ogni mese e un tempo quotidiano di preghiera a casa propria della durata minima di trenta minuti. L'itinerario è guidato da un'équipe di gesuiti, laici e religiose, con istruzioni e schede che vengono rinnovate ogni anno. L'itinerario degli esercizi può essere ripetuto più volte, sia per approfondire il proprio rapporto con Dio sia per crescere nella propria vocazione e nel servizio alla Chiesa.
Le settimane d'esercizi
Le settimane d'esercizi riprendono l'itinerario del mese ignaziano in forme diverse. Conservando sempre i caratteri della preghiera biblica e dell'accompagnamento personale, ripropongono, ad esempio, una delle "settimane" del mese, oppure una sintesi ordinata delle quattro settimane, oppure un tema tipicamente ignaziano, come il discernimento, la contemplazione, la scelta di vita, la sequela di Cristo, ecc. Ripetute ogni anno comportano una crescita nella conoscenza di Dio e di se stessi, un chiarimento della chiamata attuale e del proprio ruolo nella comunità. L'esistenza umana cambia di anno in anno: le settimane d'esercizi vi custodiscono e rivitalizzano l'autenticità della propria identità e missione. Includono la Liturgia delle Ore, la Celebrazione eucaristica, l'Adorazione, le tracce bibliche per la preghiera e l'aiuto al discernimento personale.
Gli esercizi individuali
Nell'intenzione originaria di sant'Ignazio gli esercizi furono sempre individuali, infatti egli diede esercizi solo individualmente. Tuttavia, già durante il suo generalato della Compagnia di Gesù, i gesuiti cominciarono a dare gli esercizi a gruppi più o meno numerosi di persone col suo consenso. Nel tempo i gesuiti diffusero soprattutto gli esercizi in gruppo, tuttavia quelli individuali furono sempre mantenuti. Essi permettono un rapporto con Dio profondo e una conoscenza di sé alla luce della Rivelazione, richiedono però già dimestichezza con la preghiera e la vita spirituale. Sono svolti normalmente con un colloquio quotidiano, quattro o cinque tempi di preghiera personale, la Liturgia delle Ore e la Celebrazione eucaristica. Questo tipo di esercizi può essere svolto in qualsiasi momento dell'anno, al di fuori dei programmi proposti, ma richiede la disponibilità di una guida esperta di esercizi, incaricata dai legittimi superiori ecclesiastici.
Gli esercizi spirituali e la Madonna della strada
Sant'Ignazio ebbe sempre un vivo affetto per Maria, poiché si sentì da lei aiutato nella conversione. Nella tradizione ignaziana Maria è ricordata come colei che ha "dettato" gli esercizi spirituali a sant'Ignazio a Manresa, guidando la sua mano durante la loro prima stesura. Negli esercizi Maria è molto presente: ogni tempo di preghiera si conclude con un colloquio con lei e nel momento centrale degli esercizi l'offerta alla SS. Trinità della propria elezione avviene alla sua presenza. Inoltre, Maria è contemplata nell'incarnazione, nella natività e nell'infanzia di Gesù, poi nel momento in cui egli inizia la sua missione e "saluta la sua benedetta madre", sotto la croce e nella risurrezione, lei che per prima ha ricevuto l'apparizione del Risorto. La presenza e il ruolo di Maria negli esercizi sono espressi assai bene dal titolo "Madonna della strada", poiché ella accompagna l'esercitante nell'itinerario di discernimento e dopo gli esercizi nell'itinerario del servizio di Dio. Il titolo deriva dalla prima chiesa donata dal Papa ai gesuiti a Roma, nel 1541, posta sulla strada che i pellegrini percorrevano verso la basilica di S. Pietro; è immagine dell'itinerario dell'uomo verso Dio, presente nella sua Chiesa.
Gli esercizi spirituali e il Sacro Cuore
La devozione al Cuore di Gesù esprime uno degli aspetti fondamentali della spiritualità ignaziana. Sorta dalle rivelazioni fatte da Cristo a S. Margherita Maria Alacoque, fu accolta da S. Claudio La Colombiere e poi affidata dal Papa ai gesuiti, divenendo una delle devozioni più importanti della Chiesa. Già presente nella Sacra Scrittura e nelle parole di Gesù "imparate da me, che sono mite e umile di cuore", l'attenzione al suo cuore trova negli esercizi ignaziani un'ottima collocazione poiché esplicita l'amore di Cristo per l'umanità sofferente e peccatrice. Negli esercizi Cristo è presentato come un "Re" che chiama e manda; il simbolo del "cuore" esplicita che le motivazione profonde della sua chiamata e della sua missione si trovano nel suo amore misericordioso. Inoltre, la prospettiva della "riparazione" dei peccati propri e altrui ricorda all'esercitante la necessità di collaborare con Cristo alla salvezza dell'umanità, dando il proprio contributo di preghiera, fatica e sofferenza, per riparare i danni compiuti dai peccati e dalle ingiustizie dell'uomo. In questa dinamica di salvezza, il "cuore" esprime il luogo delle decisioni profonde di Cristo, tutte motivate dall'amore.
Gli esercizi spirituali e la santità
Gli esercizi spirituali di sant'Ignazio sono stati una scuola di santità per intere generazioni di cristiani, laici, sacerdoti e religiose. Ad esempio, gli esercizi spirituali hanno una lunga tradizione nella diocesi di Torino e nel clero torinese. Dal 1630 esiste nelle valli di Lanzo il primo santuario del mondo dedicato a sant'Ignazio di Loyola; all'inizio del Settecento fu edificata a Torino dai gesuiti la prima casa d'esercizi d'Italia, ma dopo il 1773 e per tutto l'Ottocento l'attività degli esercizi fu portata avanti dal clero diocesano nel santuario di sant'Ignazio. Tutti i santi torinesi fecero gli esercizi e molti furono guide di esercizi, tra gli altri san Benedetto Cottolengo, che diede gli esercizi agli universitari di legge e medicina in collaborazione con il gesuita padre Francesco Pellico, fratello del più conosciuto scrittore Silvio, san Giuseppe Cafasso, che diede gli esercizi più volte al clero torinese e a don Bosco, che diede sempre la sua preferenza agli esercizi spirituali ignaziani fatti in silenzio, il venerabile don Pio Lanteri, che fondò l'Istituto degli Oblati di Maria Vergine e sostenne l'ampliazione del santuario di sant'Ignazio proprio per gli esercizi.
All'inizio del Novecento fu edificata dai gesuiti una nuova casa di esercizi spirituali a San Mauro Torinese, per l'Opera dei ritiri operai e per gli studenti universitari. Tra coloro che fecero gli esercizi a Villa Santa Croce si possono ricordare e pregare:
♦Il beato Pier Giorgio Frassati, il quale fece gli esercizi spirituali con i giovani cattolici ogni anno dal 1919 al 1925, ben accolto e seguito dai gesuiti della casa, in particolare da padre Pietro Righini. Pier Giorgio è presentato dalla Chiesa ai giovani come esempio di impegno nella vita spirituale, nella preghiera e nella carità e di fortezza nelle avversità familiari e sociali.
♦Il venerabile don Oreste Fontanella, che fece il mese ignaziano a Villa Santa Croce nell'Anno Santo 1933, offrendo a Cristo la sua vita per i seminaristi. Per venticinque anni fu Padre spirituale nel seminario della Diocesi di Biella, formando generazioni di santi sacerdoti. È indicato dalla Chiesa come esempio di dedizione a Cristo nella formazione dei giovani chiamati alla sua operosa e misericordiosa sequela.
♦Il venerabile fratel Teodoreto, per molti anni insegnante, ispettore e direttore scolastico delle Scuole Cristiane. Nel 1912 fondò l'Unione dei Catechisti, divenuta nel 1948 Istituto secolare di persone consacrate. Più volte fece a Villa Santa Croce gli esercizi spirituali coi suoi giovani catechisti consacrati, i quali continuano ancora oggi questa santa tradizione.
♦Il venerabile padre Giuseppe Picco, che fece gli esercizi a Villa S. Croce nel luglio del 1942 e conobbe personalmente padre Pietro Righini, il fondatore della casa. Padre Giuseppe Picco fece ogni anno gli esercizi spirituali e nella sua biografia al riguardo ricorrono spesso i luoghi delle case d'esercizi di Chieri, Avigliana, Cuneo e Genova Quarto. Padre Picco fu un apostolo degli esercizi e delle Leghe di perseveranza per gli operai, in particolare nella Diocesi di Novara.